La Galassia Occhio Nero (anche nota come Galassia occhio del Diavolo, M 64 o NGC 4826), è molto ben conosciuta tra gli astronomi amatoriali poiché è ben visibile anche con piccoli telescopi; è una galassia a spirale, dalla forma a girandola, visibile nella costellazione della Chioma di Berenice.

 

Di fronte al luminoso centro galattico c'è una vistosa banda scura di polvere che assorbe la luce, da cui deriva il soprannome "Occhio nero".

A prima vista M64 sembra assomigliare alle normali galassie girandola a spirale, oscurata in più punti da fitte nebulose oscure; tuttavia, recenti analisi dettagliate hanno portato alla scoperta che i gas interstellari delle regioni esterne ruotano in direzione contraria rispetto ai gas e le stelle nelle regioni interne.[4]

 

Alcuni astronomi ritengono che la rotazione contraria avrebbe avuto inizio quando M64 assorbì una propria galassia satellite, che sarebbe entrata in collisione con essa probabilmente più di un miliardo di anni fa. Nelle regioni di contatto tra le opposte rotazioni, i gas collisero, si compressero contraendosi, dando vita pertanto a una zona di formazione stellare molto attiva. Della piccola galassia che avrebbe impattato con M64 ora non resta quasi più nulla; le sue stelle o sono state assimilate dalla galassia principale o sono state disperse nello spazio come stelle iperveloci, ma i segni della collisione sarebbero visibili nel moto contrario dei gas nelle regioni esterne di M64.[4]

 

Nell'immagine sono di particolare interesse le calde e giovani stelle blu appena formatesi, insieme alle nubi rosa di idrogeno incandescente, che diventa fluorescente quando colpito dai raggi ultravioletti delle stelle appena formate.

 

La distanza di M64 è stimata essere di circa 17 milioni di anni luce dalla Terra (5.2 megaparsec), dunque molto in primo piano rispetto alla gran parte delle galassie osservabili in questa regione di cielo, in particolare quelle più a sud, del grande Ammasso della Vergine; nelle sue spire non sono mai state osservate supernovae. La sua distanza da noi aumenta di 377 km/s.[2]